2° AMBITO della ricerca: Natura è Benessere

Solo una generazione fa, per la stragrande maggioranza delle persone sulla Terra, una connessione con il mondo naturale era parte integrante della vita quotidiana. Nel corso della storia, una profonda comprensione della natura ha significato più cibo e migliore, l’accesso all’acqua pulita, i progressi della scienza e della medicina e la prosperità per le famiglie e le comunità.

Ora, per la prima volta nella storia umana, sempre più persone vivono in città, sempre meno in aree rurali o suburbane. Le nuove tecnologie hanno sostituito vecchi modi di fare le cose, creando una maggiore efficienza e migliorando la vita di milioni di persone in tutto il pianeta. Ma con questi guadagni stiamo perdendo qualcosa di vitale: la stessa connessione al mondo naturale che ha permesso agli uomini di sopravvivere e che ha alimentato il progresso umano. Nel XXI secolo, la realtà virtuale ha sostituito il tempo all’aperto come centro d’azione. Abbiamo abbandonato la nostra connessione alla natura in modo così completo, che ora sembra normale che i bambini in tutto il mondo trascorrono la maggior parte del loro tempo in casa davanti a uno schermo.

Le conseguenze di non agire su questa tendenza sono gravi e urgenti. Oltre ai costi sociali delle malattie derivanti da uno stile di vita sedentario, c’è anche la terribile preoccupazione di chi saranno gli innovatori di domani e che avranno la capacità, l’interesse e la cura per risolvere i problemi che derivano dal cambiamento climatico e dal crollo della biodiversità. Mentre abbiamo guadagnato molto dal progresso tecnologico, la perdita della nostra connessione alla natura ha implicazioni profonde per la salute umana, lo sviluppo dei bambini e il futuro dei luoghi naturali che abbiamo a cuore.

Di seguito le parole pronunciate dal Presidente e dal Comitato del Congresso Internazionale Healthy Parks Healthy People – Parchi sani, Gente sana tenutosi dall’11 al 16 Aprile 2010 a Melbourne, Victoria, Australia.

Immaginate una nuova medicina che possa rendere più attivi e sani e che possa ridurre il rischio di contrarre il cancro, malattie cardiovascolari ed il diabete; che avesse la capacità di migliorare l’apprendimento, che riuscisse a coinvolgere i giovani e che possa produrre acqua ed aria pulita.

Una medicina del genere vincerebbe sicuramente il premio Nobel!

Quelli che abbiamo citato non sono però gli effetti di una medicina: ma quelli garantiti dai Parchi. Qualsiasi visita in un parco ben tenuto può avere, infatti, questi effetti benefici.

Questo mondo è alla nostra portata: possediamo le risorse naturali ed umane per poterlo fare.

La sfida è quella di riportare le persone a contatto con la natura, soprattutto i Bambini”.